Telerilevamento
Il telerilevamento è una disciplina che consente di ottenere informazioni qualitative e quantitative di una superficie oggetto di indagine tramite l’analisi di dati acquisiti da un dispositivo a distanza (detector) che non è in contatto con l’oggetto, l’area o il fenomeno investigato (Brivio et al., 2006).
Il termine telerilevamento deriva da due parole:
- τηλε-, a sua volta derivato dall’avverbio greco τῆλε «a distanza», «da lontano»;
- rilevaménto sostantivo maschile derivato di rilevare.
I dati raccolti nel telerilevamento riguardano misure di radiazione elettromagnetica (EM) emessa, riflessa o trasmessa dalle superfici o dagli oggetti di interesse a diversa lunghezza d’onda.
Queste misure vengono effettuate da appositi sensori che possono essere classificati in vario modo:
- Sensori passivi, ovvero sensori che misurano la EM emessa o riflessa da superfici o oggetti illuminati da sorgenti naturali (ad esempio il Sole);
- Sensori attivi, ovvero sensori che illuminano direttamente le superfici e gli oggetti di interesse, captando poi la EM riflessa o emessa dagli stessi.
I parametri di maggiore interesse per la scelta di un sensore sono 4:
- Risoluzione spaziale, ovvero le dimensioni dell’area elementare al suolo di cui si rileva l’energia elettromagnetica. È l'area minima sul terreno vista dallo strumento da una data altezza ad un dato istante e viene rappresentata dalla dimensione dell'elemento di superficie riconoscibile in una immagine registrata. La risoluzione spaziale è solitamente maggiore con sensori di tipo pancromatico rispetto a sensori multispettrali e iperspettrali;
- Risoluzione spettrale, ovvero il numero di bande di acquisizione (e la loro ampiezza) che il sensore è in grado di distinguere. Migliore è la risoluzione spettrale, più̀ sottile è l'intervallo di lunghezze d'onda per una particolare banda. In funzione della risoluzione spettrale possiamo distinguere i sensori in:
- Sensori pancromatici, ovvero sensori che lavorano nel campo del visibile e dell’infrarosso vicino (solitamente tra 0,4 e 0,9 micron) con limitata definizione spettrale;
- Sensori multispettrali, ovvero sensori che acquisiscono l’immagine utilizzando 3 – 16 bande spettrali;
- Sensori iperspettrali, ovvero sensori che acquisiscono l’immagine utilizzando un elevato numero di bande spettrali.
- Risoluzione radiometrica, ovvero il numero massimo di livelli di luminosità che un sensore può̀ rilevare. Ciò dipende dal numero di bit utilizzati nel rappresentare l’energia: ad un maggior numero di bit corrisponde una maggiore risoluzione radiometrica e un’immagine più definita;
- Risoluzione temporale, ovvero il periodo di tempo necessario affinché il sensore acquisisca di nuovo l’immagine sulla stessa area.
I sensori utilizzati per il telerilevamento possono essere installati su diversi mezzi fissi o mobili (droni, aerei, elicotteri o satelliti).
Alcuni esempi applicativi del telerilevamento possono riguardare:
- Mappe topografiche;
- Copertura del suolo;
- Edificazione (pianificazione urbana, urban sprawl);
- Agricoltura (tipi di colture, agricoltura di precisione);
- Foreste (identificazione delle specie, stato fitosanitario, deforestazione, incendi);
- Idrologia (piene, aree coperte da neve);
- Geologia;
- Dinamiche di eventi naturali e umani.